Sei mila anni di storia lungo i quali passeggiare, Arzachena non solo mare.

Il primo Comune in Sardegna per numero di presenze turistiche grazie agli incantevoli 88 chilometri di coste bagnate dall’acqua cristallina, è anche e soprattutto la culla di sette incredibili siti archeologici tutti da scoprire e affascinante meta di un viaggio fatto di storia profonda, ricca cultura e antiche tradizioni.

Photo by Marcello Chiodino

Un viaggio che mozzerà il fiato per la scoperta delle tante meraviglie della storia e del territorio di Arzachena. Chiunque ami la storia non potrà non emozionarsi di fronte alle testimonianze archeologiche e culturali di cui il territorio è ricchissimo, portandosi a casa anche il ricordo dei profumi della macchia mediterranea che lo cinge, i colori delle colline rocciose a tratti rosa, verdi e grigie, le musiche dei balli tradizionali che ancora riscaldano l’atmosfera, i sapori genuini di piatti che raccontano la storia di un posto dove il tempo scorre senza fretta.

In macchina, in moto, in camper, in bici, a piedi o con “Lu Pustali”, la navetta turistica del Comune, Arzachena si apre timida al visitatore che si allontana dal suo mare e che è alla ricerca di quel qualcosa in più, restio ai trend di massa, ricerca cultura, esperienze culinarie e contatti con le persone del luogo con il solo scopo di creare ricordi unici.

Il territorio di Arzachena è abitato dall'uomo sin dal periodo prenuragico e nuragico, come testimoniato dai numerosi percorsi archeologici sparsi lungo il Parco Archeologico di Arzachena, fra Nuraghi e Tombe dei Giganti, gli imponenti complessi nuragici che puntellano le dolci colline di questa regione della Sardegna dove vigneti sterminati nascondono gioielli quali il Nuraghe La Prisgiona, le Tombe dei Giganti Coddu Vecchiu,il Tempietto di Malchittu, la Tomba dei giganti Moru, la Necropoli Li Muri, le Tombe di Giganti Li Lolghi e il Nuraghe Albucciu.

Photo by Marcello Chiodino

Il Museo Laboratorio “Labenur” di Arzachena, ospitato nella nuova sede della Stazione Ferroviaria della città, dedicato proprio all’Età Nuragica, improntato alla didattica e all’archeologia sperimentale, da la possibilità al visitatore di approfondire il viaggio dentro la storia più arcaica, così come Nuragica - Arzachena Experience, nel borgo di Cannigione fino al 27 ottobre, offre un’immersione totale in un mondo di 3500 anni fa, attraverso un percorso affascinante che passa dal reale al virtuale grazie ai visori VR.

La zona di Arzachena, in periodo romano, era nota col nome di Turibulum per via della grande roccia a forma di fungo che sovrasta l'attuale città, simbolo di Arzachena, liberamente visitabile con una passeggiata fra le granitiche e colorate vie del centro storico. Durante il periodo giudicale, il centro di Arseguen, che costituiva il capoluogo di una delle curatorie del Giudicato di Gallura, rivestì un ruolo importante, anche quando dal 1288 passò sotto l’egemonia della Repubblica di Pisa e, nel 1324, quando fu conquistata dagli Aragonesi. Ma a causa delle frequenti incursioni saracene e delle mortali pestilenze che secolo dopo secolo la colpirono, andò lentamente spopolandosi perdendo tutta l’importanza fino ad allora rivestita.

L'attuale cittadina che si erge sopra un colle granitico, fu edificata a partire dal 1716 per volontà del re di Sardegna Carlo Emanuele III, per incentivare il ripopolamento del territorio, e si sviluppò attorno alla piccola chiesa campestre intitolata a Santa Maria d'Arzaghena, poi Santa Maria Maggiore, e, dopo anni di dure lotte, ottenne l'autonomia da Tempio Pausania, continuando la sua inarrestabile crescita urbanistica-demografica, incentrata fondamentalmente sulla cultura degli Stazzi ancora oggi visibili, fino a giungere agli anni sessanta del 900 quando, il boom turistico della Costa Smeralda, la consacrò come capitale del turismo isolano.

Storia che si tocca con mano fra le mura di pietra lungo il serpente lastricato nel centro storico: nel museo più piccolo d’Italia, “La Scatola del Tempo”, museo tipografico, che racconta la storia di tutta la Gallura, con foto, documenti e mappe in soli 24 metri quadrati, un luogo di cultura popolare la cui visita è imperdibile come quella al Museo del Pane dove ogni oggetto, documento e fotografia racconta la storia della città e del suo popolo, simbolo della memoria da custodire e valorizzare.

Photo by Marcello Chiodino

Arzachena ha una storia profonda e affascinante di cui resta una traccia indelebile, ben visibile e, soprattutto, visitabile. Una storia lunga millenni da conoscere fino in fondo, una cultura dentro la quale scavare per scoprire il legame fortissimo tra un passato così lontano e un presente che ne ripercorre i passi.

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